Carnevale Origini e Storia



da Wikipedia - da Idealista.it

Le origini del Carnevale sono antichissime e pagane (Saturnali romani, feste di Dioniso), simboleggiavano il rovesciamento dell'ordine sociale, la liberazione dai vincoli e il rinnovamento, con maschere e scherzi che annullavano le gerarchie prima del periodo di penitenza della Quaresima, da cui deriva il nome latino "carne levare" (togliere la carne). Il significato è legato al passaggio tra cicli, alla propiziazione, al gioco simbolico e all'esorcismo, un momento di caos creativo che precede il ritorno dell'ordine e il rinnovamento annuale. 

Origini e radici storiche

Riti pagani: Le radici affondano nelle feste in onore di Dioniso (Greci) e nei Saturnali romani, celebrazioni di fertilità e caos in cui schiavi e padroni si scambiavano i ruoli, e si permetteva ogni eccesso.

Influenze orientali: Anche feste egizie (in onore di Iside) e babilonesi con cortei di carri avevano elementi mascherati e rituali che anticipano il Carnevale.

Integrazione cristiana: La Chiesa cattolica integrò queste feste pagane, legandole al

calendario liturgico: il Carnevale era il periodo di svago e abbuffate prima del digiuno quaresimale (40 giorni prima di Pasqua), che iniziava con il Mercoledì delle Ceneri. 

Significato simbolico

Rovesciamento dell'ordine: Le maschere e i travestimenti permettono di superare le barriere sociali, trasformando ricchi e poveri, uomini e donne, in una temporanea inversione del mondo.

Liberazione e dissolutezza: È un momento di libertà totale, di scherzi e comportamenti sfrenati, prima del ritorno alle regole.

Rinnovamento e propiziazione: La fine dei festeggiamenti (spesso con il "funerale" di un fantoccio) simboleggia la morte del vecchio anno e il rinnovamento della vita e della fertilità per quello nuovo.

Esorcismo: Le maschere avevano anche un potere apotropaico, per allontanare il male e gli spiriti maligni. 

Il nome "Carnevale"

"Carnem levare": Deriva dal latino "togliere la carne", riferendosi all'ultimo banchetto prima dell'astinenza quaresimale, il Martedì Grasso. 

Il Carnevale, detto anche Carnesciale o Carnasciale nell'antichità, è una festa mobile e un periodo dell'anno che precede il tempo liturgico della Quaresima, che dura da febbraio a marzo e prevede celebrazioni pubbliche, tra cui eventi come parate, giochi di strada e altri intrattenimenti, che combinano alcuni elementi di un circo.

Costumi e maschere consentono alle persone di mettere da parte la loro individualità quotidiana e sperimentare un accresciuto senso di unità sociale. Il Carnevale è noto anche per essere un momento di grande indulgenza con il consumo eccessivo di alcol, carne e altri alimenti che saranno messi da parte durante la Quaresima. Ad esempio, frittelle, zeppole, ciambelle e altri dolci vengono preparati e mangiati per l'ultima volta. Durante la Quaresima si mangiano meno prodotti animali e gli individui hanno la possibilità di fare un sacrificio quaresimale, rinunciando così a un certo oggetto o attività del desiderio fino a Pasqua.

Altre caratteristiche comuni del Carnevale includono battaglie simulate con i coriandoli, espressioni di satira sociale, costumi grotteschi, e un generale capovolgimento delle regole e delle norme quotidiane. La tradizione italiana di indossare maschere risale al Carnevale di Venezia nel XV secolo e per secoli è stata un'ispirazione per la commedia dell'arte.

Il Carnevale di Ivrea, ufficialmente lo Storico Carnevale di Ivrea, è la celebrazione del carnevale che si svolge nell'omonima città canavesana; è famoso soprattutto per la "Battaglia delle Arance" (si tratta normalmente di arance non adatte al consumo alimentare).

Il carnevale di Ivrea si caratterizza soprattutto per il complesso cerimoniale folcloristico denso di evocazioni storico-leggendarie, per la spettacolare "Battaglia delle arance" che è divenuta l'icona stessa del Carnevale e per l'usanza diffusa di indossare un berretto frigio rosso (che invita a non essere bersagliati dai lanci di arance).

Significato: Rappresenta la lotta simbolica del popolo (aranceri a piedi, vestiti con i colori dei rioni) contro le milizie feudali (aranceri sui carri), ribadendo il valore della libertà.

Le squadre: Le squadre a piedi, come i Tuchini del Borghetto, gli Scacchi, i Diavoli, etc., rappresentano i popolani, mentre i carri quelli del signore.

I simboli: Gli aranceri a piedi indossano caschi di cuoio (le maschere) per proteggersi, mentre gli spettatori che non partecipano indossano il berretto frigio rosso, simbolo di neutralità.

L'evoluzione: Sebbene il lancio di fagioli fosse in voga nel XIX secolo, la battaglia delle arance organizzata come la conosciamo oggi è una tradizione che si è affermata stabilmente nel secondo dopoguerra, come riportato anche da Idealista.it. 


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